Godetevi l’ultimo del 2013 per affrontare il nuovo anno: il 2014.

Come ogni anno lo aspettiamo: attese trepidanti, notti insonni, resoconti, bilanci, buoni propositi, conti alla rovescia, preparazione di cenoni, botti di natale ecc. L’ultimo dell’anno è il giorno più atteso dei 365 giorni.

La cosa più buffa è aspettare l’ultimo giorno per poter festeggiare al meglio il primo. E così, diventa una routine, dai secoli dei secoli, una ricorrenza che porta con sé una magia effimera e un motivo in più per credere in noi stessi, augurare un nuovo inizio o riallacciare rapporti persi durante l’anno.

Ma perché si attendono, puntualmente, 8 765,81277 ore per poter fare tutto questo?  La risposta diventa trasparente, quasi invisibile. In realtà nessuno conosce il vero motivo o meglio, quello più ricorrente, riguarda quel filo che si rompe e segna il confine tra vecchio e nuovo. Si cercano di dimenticare le cose vecchie, lasciandole nel passato, e quelle che verranno saranno il nostro futuro che, tra altri 365 giorni, saranno “nuovamente vecchie”.

Ci piace vederla in questo modo, è come una tradizione, una cultura, che si tramanda di generazione in generazione. L’idea di un nuovo inizio è travolgente, porta con sé paure, incertezze, ma anche tanta carica, la stessa che serve per affrontare qualcosa a noi sconosciuta. È un po’ come se si morisse e si ricominciasse, ripartendo dalle nostre stese ceneri, come una fenice.

Gli anni si inseguono, quasi rinconrrendosi come fanno il sole e la luna, con l’unica differenza nei primi, che si passano la staffetta, ma non si corteggiano. Sono degli sconosciuti, si danno la sostituzione con ciclo operativo unico di 365 giorni lavorativi. Una volta finito il contratto annuale, il loro operato viene archiviato in una grande macchina, la mente umana di ognuno di noi. Con ricordi, persone, eventi, avvenimenti, viaggi, speranze, visioni e sogni di ognuno di noi.

Ormai la staffetta dal 2013 sta per essere consegnata al nuovo corridore, il 2014, che correrà per raggiungere il traguardo, per alcuni sarà più veloce di altri anni, per altri sarà più difficile, altri ancora lo giudicheranno prospero di novità. Ma questo si saprà solo alla fine, quando un altro anno starà per giungere al termine o, meglio, passare la staffetta all’anno che verrà.

Non c’è anno che non porti con sé momenti di felicità alternati a periodi tristi, ma tutto ciò che importa è saper bilanciare bene queste due leve, mantenersi in equilibrio, senza mai cadere nel baratro e rimanere sempre con i piedi per terra.

In fin dei conti un giorno non è poi tanto diverso da un anno, in entrambi i casi si tireranno le somme solo alla fine. Come a fine giornata faremo il resoconto giornaliero, stessa cosa avverrrà per l’anno, ma avremmo bisogno di un po’ più di tempo per creare una sfera di ricordi che ci ha regalato il 2013. Ecco, trovate questo tempo per augurarvi di passare un nuovo anno, non gettando via questo, come tutti gli altri, ma godendovi il vostro Best of 2013. 

Il mio non è tanto un augurio per un nuovo anno, quanto più quello di godervi i momenti passati in quest’anno per affrontare al meglio quello nuovo, il 2014.

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