04 Nov Viaggiare in van: cosa sapere, quanto costa e consigli utili
Lo sognavo da tanto e non avrei mai immaginato che viaggiare in van potesse darmi un senso di felicità senza paragoni. Da appassionato di viaggi e affetto dalla sindrome di wanderlust non potevo non condividere questa esperienza anche qui, sul mio blog.
Parto col dire che la #VanLife (come mi piace chiamarla) non è un’esperienza comoda, soprattutto per chi non è molto avvezzo ai viaggi e chi viaggia solitamente con un certo comfort. Ho ricevuto moltissime domande su Instagram, alcune di queste mi faranno da base per stilare una lista di consigli (che spero ti siano utili) per poter preparare al meglio la tua super avventura in van.
Ovviamente mi baso sempre su quella che è stata la mia esperienza, ma come faccio sempre, sfrutto tutto ciò che vivo per trarne qualcosa di buono e tirare fuori da quello che è il mio piccolo bagaglio qualche consiglio che può esserti d’aiuto 🙂
Dopo queste piccole premesse arriviamo a parlare di tutto ciò che ha reso per me questo viaggio in van una delle più belle esperienze della mia vita. Nonostante tutto; e questo “nonostantetutto” ve lo racconterò man mano, perché non tutto ciò che si vede sui social è la realtà nella sua totalità, per cui sarò sincero come sempre e racconterò tutto ciò che c’è da sapere, anche gli imprevisti 😅
Dove trovare il van da affittare?
Ci sono diverse piattaforme che permettono ai proprietari dei van di rivolgersi per poter affittare il proprio van raggiungendo un pubblico più vasto, io ho utilizzato GoBoony, presente anche sul mercato italiano. Ho cercato filtrando per il periodo che mi interessava e anche per zona geografica, vivendo a Milano non mi sono allontanato troppo, infatti il primo van d’epoca che mi ha colpito era proprio a Torino, quindi abbastanza fattibile come distanza.
Ho scelto il mio bel Volkswagen T3 giallo e ho preparato lo zaino pronto per la partenza!
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Quanto costa affittare un van?
In questo specifico caso e nel caso in cui i van sono comunque abbastanza vintage, per cui parliamo di quelli esteticamente e indubbiamente più belli da fotografare, ci sono costi un po’ più alti. Si sa, si paga il prezzo del vintage 😂
La tariffa che il proprietario chiede per il suo T3 è di 150 euro a notte. Il prezzo totale per 3 giorni su GoBoony in questo caso specifico è stata di 826 euro, considerando che nel prezzo ci sono i 150 euro che sono i costi di cauzione, più i costi di assicurazione che offre la piattaforma.
Ci sono van che costano anche molto meno per il noleggio ma, ripeto, non sono poi così belli esteticamente.
Ora che abbiamo scaldato l’atmosfera con le risposte alle prime domande ti racconto un po’ meglio cosa è stata per me quest’esperienza. Come dicevo all’inizio, aspettavo da tanto questo tipo di esperienza. Il mio animo un po’ nomade bussava sempre di più dentro di me e mi chiedeva quando avrei deciso di buttarmi in qualcosa di nuovo.
Sì, per me è stata la prima volta in tutto, anche alla guida di un van. Ho da sempre avuto la passione per la guida, probabilmente trasmessa da mio pa’ (è una delle poche cose che so fare abbastanza bene lo ammetto). Ho guidato tantissimi tipi diversi di veicoli: dalle auto d’epoca, ai furgoncini, alle macchine scassate senza freno a mano, a quelle più nuove 😂 insomma un po’ di tutto. Avevo già avuto a che fare con lo sterzo rigido, ma appena ho provato a uscire dal parcheggio con il van su una delle tante strade trafficate di Torino, ho avuto come la sensazione che mi sarebbe rimasto il manubrio in mano, per quanto ho dovuto metterci forza per sterzare 😂
Scherzi a parte, superato quello che credevo fosse un vero impasse procedo in modo sciolto alla guida, confortato dalle parole a dai complimenti del proprietario che aveva acquisito fiducia in pochi secondi. Modestia a parte 😃 finalmente ero più tranquillo ed ero pronto a partire verso quella che era la prima tappa stabilita, anche perché il resto è stato tutto un “va’ dove ti porta il cuore”.
Il Lago di Ceresole, ai più sconosciuto, infatti in molti mi hanno chiesto dove mi trovassi perché non ne avevano mai sentito parlare. Il bello del mio lavoro è proprio questo, scoprire e far scoprire posti poco mainstream, e questa volta credo proprio di esserci riuscito, soprattutto quando anche un torinese mi ha detto che non conosceva il lago di Ceresole 😂 (gravissimooo).
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Uno spettacolo senza precedenti, immersi nel Parco del Paradiso, anche se poco prima di salire a 1.556 metri d’altitudine per il Lago, abbiamo fatto una brevissima sosta alle Cascate di Noasca, altro posto poco conosciuto in Piemonte. Posti magici che vale davvero la pena visitare!
Il tempo non è stato mai dalla nostra parte, ma forse solo il primo giorno quella fitta nebbia e la leggera neve hanno reso tutto perfetto per uno scenario fotografico mozzafiato! Proprio quello che vedi nelle foto più su è il Lago di Ceresole, senza alcun filtro né inganno.
Sapevamo che sarebbe potuta essere una notte difficile, come prima notte, e infatti i 1.556 metri di altitudine si son fatti sentire, insieme ai -3° ❄️ e la neve del mattino seguente. Ma il risveglio fronte lago è bastato per dimenticare subito il freddo e la notte un po’ insonne.
Risvegliarsi qui non ha prezzo. Mi sono reso conto solo in quel momento, mentre sorseggiavo il mio caffè e mi trovavo sotto piumone e copertina, che stavo vivendo un sogno, uno di quelli che fai fatica a credere che siano reali, dove anche quando il primo imprevisto è in arrivo tu fai fatica a incazzarti ahahha 😂
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Quali sono stati gli imprevisti del viaggiare in van?
Come dicevo prima tutto è un po’ un compromesso nella vita, quindi se vuoi un van bello e vintage non puoi aspettarti che sia perfetto a livello tecnico. I van un po’ datati purtroppo soffrono un di più, soprattutto a tanti metri di altitudine e con temperature sotto lo zero. Ecco perché la mattina quando io ero nel bel mezzo di un sogno ad occhi aperti, provo ad accenderlo ed è arrivato il primo imprevisto con il motore d’avviamento.
Non sto qui a raccontarti tutte le peripezie, ma per riavviarlo siamo stati trainati da un’altra auto e poi ripartito con una marcia alta, dopo due tentativi col traino.
Da lì in poi le cose sono state un po’ più difficili anche e soprattutto per via del tempo avverso, pioggia e grigiore ovunque. Infatti abbiamo abbandonato l’idea dei laghi ancora più alti, Serrù e Agnel, e ci siamo diretti verso l’Oasi Zegna, dove il tempo è peggiorato ancora di più, ma almeno le temperature era più alte 😄
Oasi Zegna è un parco naturale ad accesso libero nelle Alpi Biellesi, che gode di una vista panoramica mozzafiato, il problema? Zero view, per colpa delle nuvole e della nebbia. Ovviamente come starai immaginando il nome viene proprio dal famoso brand Ermenegildo Zegna. Purtroppo anche qui e successivamente sono sorti più o meno gli stessi problemi di accensione, quindi le volte successive ci siamo rifatti alla nostra forza e io e la mia compagna d’avventura abbiamo dovuto spingere per arrivare a una discesa e riaccendere così il van. Ma anche questo fa parte dell’esperienza, e devo dire che in fin dei conti sono contentissimo comunque.
In un van c’è la cucina, c’è il letto, ma…
La domanda più comune è stata “Ma c’è il bagno? Ma come fai senza?“. E bene sì, era una cosa che sapevo ancora prima di partire ovviamente, anche perché bisogna metterlo assolutamente in conto. Il bagno non c’è! Non tutti i van sono sprovvisti di bagno, alcuni più nuovi ce l’hanno! In ogni caso ci sono più alternative. La più facile sarebbe quella di vivere la vera filosofia del viaggio in van e quindi un po’ wild, un po’ “arrangiato”, per cui o la fai nella natura per intenderci 😂 oppure esistono dei WC nelle aree campeggio.
Inoltre se il periodo di viaggio è più lungo bisogna attrezzarsi anche con l’elettricità, perché sono forniti di grosse batterie, ma per lunghi periodi è sempre consigliabile ricaricarle oppure attaccarsi alla corrente dei campeggi. Stessa cosa vale per l’acqua, c’è il serbatoio per quanto riguarda l’acqua del rubinetto della cucina, ma se vuoi fare una doccia diciamo che devi rifornirti con una pompa e ovviamente devi anche aspettare l’estate 😜☀️
Viaggiare in van: una delle esperienze più belle della mia vita
Ritornando al perché è stata una delle esperienze più belle della mia vita, posso risponderti in maniera molto semplice e con poche parole: il senso di libertà. La possibilità di muoversi con un mezzo in cui puoi cucinare e dormirci è qualcosa che ti semplifica la vita in viaggio, perché hai tutto a portata di mano, la tua cucina e il tuo letto diventano parte della tua casa mobile.
Diciamo che la vanlife ha dei compromessi, per cui bisogna rinunciare a tanti comfort a cui magari siamo abituati quando facciamo un altro genere di viaggio. Ovviamente viaggiare e alloggiare in un hotel non è la stessa cosa, neanche lontanamente.
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È un po’ la logica del less is more che mi ha affascinato, concentrarsi su meno cose e viverle di più, arrangiarsi e imparare nuove cose. Vivere la vita con ritmi meno frenetici, che è quello che sto cercando di fare da anni. Ormai viviamo in una società moderna sempre più veloce e siamo vittime di molti modelli stereotipati, ecco, per me vivere l’esperienza in van mi ha estraniato da tutto, anche se ero connesso ero comunque nel mio mondo, lontano e felice 😍
C’è stato anche il tempo che ha giocato a mio sfavore anche per quanto riguarda le riprese video che avevo in mente di fare con il drone. Purtroppo tra pioggia e temperature sotto lo zero non ho potuto volare, quindi sicuramente mi rifarò. Ho potuto però godere di paesaggi autunnali pazzeschi, d’altronde l’autunno è la mia stagione preferita 🍂 ecco perché ero in un mood completamente folk, che ho scoperto non mi dispiace affatto.
Sono stati pochi giorni, ma sono bastati a farmi capire che viaggiare in van è un genere di vita con cui mi sento molto confident e soprattutto mi sono bastati per capire che è qualcosa che voglio fare per più tempo. Ecco il “nonostantetutto” di prima che torna, nonostante gli imprevisti, il tempo, il freddo, la voglia di rifarlo il prima possibile è tanta! Infatti sto già progettando qualcosa per il mio compleanno, ma questa è un’altra storia 🤫
Stay tuned!
Spero di averti incuriosito almeno un po’ e di averti trasmesso almeno il 10% delle emozioni che ho provato io in quest’esperienza. Mi auguro, se deciderai di farlo, che questo racconto e i miei consigli ti saranno utili in futuro! Per qualsiasi altra informazione o accorgimento io sono sempre qui! 😉
Per tutti gli altri momenti in van ti consiglio di guardare le stories in evidenza sul mio profilo Instagram, le trovi qui.